Due anni senza ambasciata d’Italia a Santo Domingo e i fortissimi disagi dei connazionali continuano. Le notizie che parlano di una riapertura ormai sono ufficiali, in particolare dopo l’incontro tenutosi alla Farnesina nelle scorse settimane tra l’On. Ricardo Merlo, presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, e il governo italiano, nella persona del sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola. “L’Ambasciata italiana a Santo Domingo si riapre, il sottosegretario me l’ha confermato”, ha detto Merlo a ItaliaChiamaItalia. Manca una data, però. Ed è questo che preoccupa la comunità italiana della Repubblica Dominicana.

Tra coloro che hanno portato avanti la battaglia per l’Ambasciata c’è certamente Casa de Italia, associazione dominicana che però ha strettissimi legali con l’Italia e che tra i soci annovera alcuni degli italiani più influenti a livello politico, sociale ed economico nell’isola Hispaniola. Il presidente di Casa de Italia è Renzo Seravalle, toscano. Vicepresidente è Angelo Viro, siciliano, grande imprenditore a livello internazionale e che da una vita è residente a Santo Domingo.

“Qui ci sono centinaia di aziende italiane che sono il motore della economia dominicana, che occupano migliaia di persone e ci sono famiglie italiane di grande tradizione che hanno dato lustro all’immagine dell’Italia all’estero”, sottolinea Viro, che è anche consigliere del Comites di Panama. Dopo avere ricordato che la sede diplomatica tricolore della RD è stata chiusa dal governo Renzi, ufficialmente per questioni legate alla spending reviews, Viro spiega come i connazionali continuino a soffrire “disagi inenarrabili”. Secondo Viro quella del governo italiano è stata “una scelta scellerata ed ingiustificata. Migliaia di persone, turisti, imprenditori, operai, sono stati abbandonati a loro stessi e costretti a fare capo alla ambasciata di Panama per le loro necessità, senza che la stampa italiana abbia speso una parola per raccontare questa odissea e, soprattutto, le reali ragioni per cui abbiamo rinunciato alla rappresentanza diplomatica in uno dei Paesi dove più forte e radicata è la presenza italiana”.

Dietro la chiusura dell’Ambasciata c’è sempre il fantasma della vendita dei visti: migliaia di euro in cambio di un visto per l’Italia. A Santo Domingo è successo anche questo. ItaliaChiamaItalia ha già analizzato la vicenda da ogni punto di vista, ma ora bisogna guardare avanti. La comunità italiana della RD non smetterà di fare sentire la propria voce fino a quando le porte della sede diplomatica non saranno riaperte.