Non siamo più un popolo di emigranti, almeno non di quelli che a migliaia lasciavano i nostri porti con le valigie di cartone e i vestiti laceri per affrontare viaggi interminabili sui transatlantici, stipati in una terza classe densa di odori e di sudori.
I sacrifici di questi Italiani pronti a sostenere i lavori più duri e a resistere alle umiliazioni e ai pregiudizi non sono stati inutili, perché si sono trasformati e nel tempo hanno prodotto una nuova grande comunità sociale, quella degli italoamericani, diventata ormai una forza significativa rispettata e considerata di successo in tanti settori dell’economia e perfino della politica statunitense.
Anche in Centro America, come in Argentina e in Brasile, i discendenti di questi Italiani coraggiosi che hanno sfidato la sorte sono diventati parte importante e vivace dei Paesi ospitanti, mantenendo peraltro nei riguardi dell’Italia quel senso di appartenenza e di attrazione che le famiglie di origine hanno saputo trasmettere.
Tutte le seconde e le terze generazioni si sentono orgogliose delle loro radici e vogliono mantenere contatti ravvicinati con le comunità regionali che hanno dato i natali a nonni e bisnonni. Sappiamo di ricerche personali attraverso i social, di viaggi, organizzati e non, con destinazioni precise all’insegna della memoria e della riscoperta di luoghi e tradizioni. E di non pochi sacrifici per mantenere proprietà anche modeste, conosciute attraverso i racconti degli anziani e le fotografie dell’epoca.
Questo, e molto altro, è il mondo degli italiani all’estero: un mondo che non conosce distanze e limiti, che si misura con la modernità attualizzando il passato e storicizzando il presente. A questo mondo, fatto di nuove variegate realtà consapevoli e determinate, dovrà fare riferimento chi ritiene di avere le capacità per rappresentarlo istituzionalmente in tutte le sue manifestazioni e in tutti i suoi bisogni e desideri.
Il MAIE si sente oggi pronto a questo ruolo e ha ottenuto fiducia e consenso tali da poter portare avanti il suo programma con la forza dei propri elettori e di collaboratori sensibili, sempre impegnati nella difesa dei diritti già riconosciuti e di quelli da riconoscere. Perchè per l’Italia i nostri connazionali all’estero possono fare moltissimo, contribuendo allo sviluppo di relazioni fondamentali per la crescita economica, con l’apertura di nuove frontiere di business e di nuovi sbocchi occupazionali.